sabato 19 maggio 2012

MUSICA LEGGERA

Viene abitualmente definita con il termine musica leggera, musica pop, pop music(sinonimo inglese), o semplicemente pop, la musica mainstream contemporanea, destinata ad un pubblico vasto quanto più è possibile. L'espressione definisce un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata, spesso ridotta a semplice intrattenimento e destinata al consumo di massa. In effetti, la musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali affermatesi a partire dal XX secolo, caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematico. La musica leggera è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, video, festival, concerti-spettacolo, trasmissioni e reti televisive e radiofoniche. Se la semplicità del linguaggio musicale e il disimpegno tematico distinguono la musica leggera dalla cosiddetta "musica colta" e underground, la presenza di una vera e propria industria la differenzia dalla musica popolare. Può sembrare normale considerare la musica leggera come sinonimo di popular music, anche se oggi si tratta di una similitudine non del tutto propria: date le sue caratteristiche peculiari tutta la musica pop è musica popular, ma non è vero il contrario; esiste, in ogni caso, una grande difficoltà a relazionare tali concetti, soprattutto a causa dei continui fraintendimenti che si vengono a creare nel dire comune. Le caratteristiche principali della musica leggera sono:la spiccata orecchiabilità; l’utilizzo abbondante della melodia;la ritmica semplice e uso di tempi musicali pari (primo tra tutti il 4/4);i testi di facile comprensione;il sottofondo musicale per lo più scarno o poco elaborato;l’ utilizzo del cosiddetto formato canzone(strofe alternate al ritornello) e la breve durata dei brani.


Schema Musica Leggera

L'INFINITO


Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e rimirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morti stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.


Giacomo Leopardi

JAZZ

Genere musicale nato negli Stati Uniti alla fine dell'Ottocento. Nonostante il genere si sia frammentato già in origine in numerosi stili diversi, è possibile individuare alcuni elementi comuni alle varie forme.
Elemento fondamentale del jazz è l'improvvisazione. Di norma, questa ricalca il preesistente giro armonico di un brano tradizionale o di una composizione originale. I musicisti imitano con i loro strumenti lo stile vocale dei cantanti, inserendo ad esempio nella melodia, con l'uso di glissando e slide, sfumature di altezza (come le cosiddette "blue notes", le note abbassate di un quarto di tono rispetto al bemolle nella scala del blues).
Il ritmo è caratterizzato dall'uso costante del sincopato (con accenti in posizioni impreviste) e dallo swing: effetto prodotto dal jazzista nel corso dell'esecuzione, in cui la melodia viene percepita leggermente ritardata rispetto all'attesa scansione della misura (da cui la sensazione di spinta strisciante).
 Le partiture scritte, non sempre esistenti, fungono più che altro da guida e forniscono la struttura in cui inserire l'improvvisazione. La strumentazione tipica del jazz ha come nucleo una sezione ritmica costituita da pianoforte, contrabbasso, batteria e a volte chitarra; su questa base ritmica si appoggia una grande varietà di strumenti melodici: da quelli più jazzisticamente consolidati, come il sassofono e la tromba, a quelli solo sporadicamente presenti, come il violino o il flauto. Tuttavia, nessun mezzo sonoro è escluso a priori nel jazz, che nella sua storia ha visto utilizzare strumenti come la fisarmonica o le launeddas sarde – per non parlare dell'infinita varietà delle percussioni – e formazioni che vanno dal solista senza accompagnamento alla grande orchestra e alla banda di ottoni. L'improvvisazione nel jazz Nel jazz l’improvvisazione ha un ruolo fondamentale. La musica jazz è infatti eseguita soprattutto dal vivo, spesso da formazioni estemporanee, che dispongono di tempi limitatissimi per le prove. Inoltre, mentre nella tradizione colta occidentale la musica è in gran parte scritta e l'esecuzione tende a rispettare fedelmente la partitura originale, nel jazz per la gran parte dei brani non esiste che un'esile traccia scritta e l'esecuzione è affidata soprattutto alla sensibilità del musicista. I brani più popolari della tradizione jazzistica (i cosiddetti "standard") vengono così continuamente rielaborati, al punto che a volte si differenziano radicalmente dalle versioni precedenti. L'improvvisazione perciò richiede una grande conoscenza della tradizione jazzistica e della tecnica dello strumento (o vocale), oltre che una straordinaria inventiva. La storia del jazz annovera decine di grandi artisti che hanno elaborato uno stile personale inconfondibile
Principio base del jazz è quello per cui alla progressione di accordi di una canzone si può adattare un numero infinito di melodie. Il musicista improvvisa nuove melodie che rispondono a quel giro armonico, il quale viene riproposto a ogni intervento di un nuovo solista.
La storia del jazz annovera decine di grandi artisti che hanno elaborato uno stile personale inconfondibile,tra cui:

Alcuni musicisti che rappresentano il Jazz:


Sarah Vaughan

Sonny Rollins







Coleman Hawkins
 
Art Tatum