Genere musicale nato negli Stati Uniti alla fine dell'Ottocento. Nonostante il genere si sia frammentato già in origine in numerosi stili diversi, è possibile individuare alcuni elementi comuni alle varie forme.
Elemento fondamentale del jazz è l'improvvisazione. Di norma, questa ricalca il preesistente giro armonico di un brano tradizionale o di una composizione originale. I musicisti imitano con i loro strumenti lo stile vocale dei cantanti, inserendo ad esempio nella melodia, con l'uso di glissando e slide, sfumature di altezza (come le cosiddette "blue notes", le note abbassate di un quarto di tono rispetto al bemolle nella scala del blues).
Il ritmo è caratterizzato dall'uso costante del sincopato (con accenti in posizioni impreviste) e dallo swing: effetto prodotto dal jazzista nel corso dell'esecuzione, in cui la melodia viene percepita leggermente ritardata rispetto all'attesa scansione della misura (da cui la sensazione di spinta strisciante).
Le partiture scritte, non sempre esistenti, fungono più che altro da guida e forniscono la struttura in cui inserire l'improvvisazione. La strumentazione tipica del jazz ha come nucleo una sezione ritmica costituita da pianoforte, contrabbasso, batteria e a volte chitarra; su questa base ritmica si appoggia una grande varietà di strumenti melodici: da quelli più jazzisticamente consolidati, come il sassofono e la tromba, a quelli solo sporadicamente presenti, come il violino o il flauto. Tuttavia, nessun mezzo sonoro è escluso a priori nel jazz, che nella sua storia ha visto utilizzare strumenti come la fisarmonica o le launeddas sarde – per non parlare dell'infinita varietà delle percussioni – e formazioni che vanno dal solista senza accompagnamento alla grande orchestra e alla banda di ottoni. L'improvvisazione nel jazz Nel jazz l’improvvisazione ha un ruolo fondamentale. La musica jazz è infatti eseguita soprattutto dal vivo, spesso da formazioni estemporanee, che dispongono di tempi limitatissimi per le prove. Inoltre, mentre nella tradizione colta occidentale la musica è in gran parte scritta e l'esecuzione tende a rispettare fedelmente la partitura originale, nel jazz per la gran parte dei brani non esiste che un'esile traccia scritta e l'esecuzione è affidata soprattutto alla sensibilità del musicista. I brani più popolari della tradizione jazzistica (i cosiddetti "standard") vengono così continuamente rielaborati, al punto che a volte si differenziano radicalmente dalle versioni precedenti. L'improvvisazione perciò richiede una grande conoscenza della tradizione jazzistica e della tecnica dello strumento (o vocale), oltre che una straordinaria inventiva. La storia del jazz annovera decine di grandi artisti che hanno elaborato uno stile personale inconfondibile
Le partiture scritte, non sempre esistenti, fungono più che altro da guida e forniscono la struttura in cui inserire l'improvvisazione. La strumentazione tipica del jazz ha come nucleo una sezione ritmica costituita da pianoforte, contrabbasso, batteria e a volte chitarra; su questa base ritmica si appoggia una grande varietà di strumenti melodici: da quelli più jazzisticamente consolidati, come il sassofono e la tromba, a quelli solo sporadicamente presenti, come il violino o il flauto. Tuttavia, nessun mezzo sonoro è escluso a priori nel jazz, che nella sua storia ha visto utilizzare strumenti come la fisarmonica o le launeddas sarde – per non parlare dell'infinita varietà delle percussioni – e formazioni che vanno dal solista senza accompagnamento alla grande orchestra e alla banda di ottoni. L'improvvisazione nel jazz Nel jazz l’improvvisazione ha un ruolo fondamentale. La musica jazz è infatti eseguita soprattutto dal vivo, spesso da formazioni estemporanee, che dispongono di tempi limitatissimi per le prove. Inoltre, mentre nella tradizione colta occidentale la musica è in gran parte scritta e l'esecuzione tende a rispettare fedelmente la partitura originale, nel jazz per la gran parte dei brani non esiste che un'esile traccia scritta e l'esecuzione è affidata soprattutto alla sensibilità del musicista. I brani più popolari della tradizione jazzistica (i cosiddetti "standard") vengono così continuamente rielaborati, al punto che a volte si differenziano radicalmente dalle versioni precedenti. L'improvvisazione perciò richiede una grande conoscenza della tradizione jazzistica e della tecnica dello strumento (o vocale), oltre che una straordinaria inventiva. La storia del jazz annovera decine di grandi artisti che hanno elaborato uno stile personale inconfondibile
Principio base del jazz è quello per cui alla progressione di accordi di una canzone si può adattare un numero infinito di melodie. Il musicista improvvisa nuove melodie che rispondono a quel giro armonico, il quale viene riproposto a ogni intervento di un nuovo solista.
La storia del jazz annovera decine di grandi artisti che hanno elaborato uno stile personale inconfondibile,tra cui:
Alcuni musicisti che rappresentano il Jazz:
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