martedì 10 gennaio 2012

LA MUSICA INDIANA

Strumenti  tradizionali
Basata sul sistema melodico dei raga e su quello ritmico dei tala, questa musica risale ai canti vedici dei primi colonizzatori indù, ma raggiunse la sua forma attuale negli ultimi quattro o cinque secoli. Il suo sviluppo millenario è documentato in una serie di trattati teorici, scritti per lo più in sanscrito.
E` caratterizzata da melodie solistiche o all'unisono, molto spesso accompagnate da un bordone, e dai cicli ritmici. La musica sacra indiana è caratterizzata da una struttura che concilia la meditazione, amplificando l’ascolto di ciò che è al limite tra l’oggettivo e l’immaginario, tra il proprio mondo interno e l’ambiente esterno, per cui si addice ad un utilizzo riflessivo sui rapporti tra mente e corpo.Per tali ragioni viene utilizzata per la riabilitazione verbale, e sul versante psicologico, quando il flusso delle emozioni appare bloccato.
Tra gli strumenti utilizzati dalla musica indiana occupano un posto di rilievo gli strumenti a corda come la vina e il sitar; tra gli strumenti a percussione, fondamentali per mantenere i cicli dei tala, vi sono il pakhawaj e il tabla.; numerosi anche gli strumenti a fiato (srnga, shahnai, bansri).

LA MUSICA ARABA

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Parlando di "Musica Araba" si deve intendere che ci si stà riferendo non solo a quella in uso, geograficamente parlando, presso gli abitanti della penisola Arabica, ma bensì la musica cantata, suonata, ascoltata e capita da tutti coloro la cui lingua madre è l'arabo o uno dei suoi dialetti, indipendentemente dalla religione, dall'etnia e dal luogo di residenza.  La nascita della musica araba viene storicamente datata intorno al settimo e ottavo secolo d.C.
Prima dell'avvento dell'Islam, che portò l'arte musicale verso la sua massima espressione, erano già presenti nell'area della penisola Arabica, molte comunità che avevano sia autonomamente sia grazie alle influenze della vicina cultura mesopotamica, sviluppato una propria linea musicale. La storia della musica e del canto arabi hanno un esordio tutto al femminile. Infatti, dalla lettura della poesia preislamica vaniamo a sapere che la vita musicale era concentrata sulla figura della qayna, una cantrice che si accompagnava con uno strumento musicale. Ella cantava proprio quella produzione poetica che, arrivata sino a noi, ci ha dato modo di conoscerla. La musica araba ha un andamento che potremmo definire "orizzontale": non esiste la dimensione verticale di coordinazione tra le diverse voci o strumenti. Il tempo scorre senza un concetto di sviluppo : non si deve arrivare a qualcosa; piuttosto la melodia stessa dilata il tempo colorendolo di fioriture, ricami e abbellimenti che orbitano intorno alle note di una semplice melodia, mentre il musicista, improvvisando, si lascia trasportare dalla propria emotività. Altra caratteristica intrinsecamente legata alla tradizione musicale araba, quindi, è l'improvvisazione vocale e strumentale, che viene spesso eseguita sia come introduzione al brano con l'intento di esplorare il "maqam" e svelarne gli aspetti emotivi sia durante il brano stesso diventandone parte integrante.

LA MUSICA AFRICANA

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La musica africana, nel senso di musica originaria dell'Africa, è estremamente eterogenea, in quanto riflette la varietà etnica, culturale e linguistica del continente. L'espressione "musica africana" viene talvolta usata anche in modo più specifico per riferirsi alla musica dell'africa subsahariana, essendo la tradizione musicale del Nordafrica essenzialmente sovrapponibile a quella mediorientale. Elementi mediorientali si trovano anche nella musica dei popoli della costa est del continente, che risente anche di influenze indiane, persiane e in generale degli effetti degli scambi commerciali e culturali sull'Oceano Indiano. In ogni caso, anche all'interno di queste tre aree principali (Nordafrica, Africa subsahariana, Africa orientale) esiste una grandissima diversificazione degli stili sia della musica etnica tradizionale che della musica moderna. Quest'ultima risente praticamente ovunque (ma soprattutto nei paesi con una forte eredità coloniale) dell'influenza della musica leggera europea e statunitense. D'altra parte, la diaspora africana e il conseguente diffondersi in America ed Europa della tradizione musicale africana ha influito in modo determinante sullo sviluppo della musica leggera occidentale.Nell'Africa subsahariana la musica e la danza sono quasi sempre elementi centrali e fondamentali della cultura dei popoli, e sono dotati di grande valore sociale e religioso. Ogni etnia ha una propria tradizione musicale così come ha una propria tradizione letteraria e un proprio insieme di regole e credenze.

LA MUSICA CINESE

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L'insieme della musica vocale e strumentale composta ed eseguita in Cina. Strettamente legata all'antica religione cinese, la musica appare in Cina insieme alle più remote memorie della civiltà umana .I caratteri espressivi preminenti della musica cinese sono la melodia e il timbro; grande importanza riveste inoltre la giusta articolazione di ciascun tono. Gran parte della musica cinese è basata su una scala a cinque note; la scala a sette note è presente spesso nella musica popolare del Nord, anche se generalmente è usata come espansione di un nucleo pentatonico.Gli strumenti in uso vengono classificati in base al materiale utilizzato per la loro costruzione: metallo, pietra, seta, bambù, zucche, argilla, pelle e legno. Tra gli strumenti musicali più antichi si trovano cetre, flauti, flauti di pan, lo sheng o organo a bocca, ma anche strumenti a percussione come nacchere, tamburi e gong. 

IL RAPPORTO TRA LA MUSICA E IL CINEMA

I rapporti tra musica e cinema, forse per la natura stessa di entrambi
i linguaggi, intrinsecamente progressivi e ritmici, sono sempre stati
molto stretti. Un motivo musicale, con tutte le sue possibili sfumature,
riesce ad esprimere avvenimenti, sentimenti e pensieri intimi; silenzi

accompagnati dalla musica rivelano gli stati d'animo di un personaggio,
molto più profondamente di quanto possa mai riuscire a fare un'ora di
dialogo o di voce off.

La musica, linguaggio universale, in tantissimi casi ha concretamente
aiutato i più diversi cineasti a ideare intere sequenze, ad architettare
il montaggio di scene fondamentali, ad illuminare le più profonde
relazioni che si nascondono tra le inquadrature. Viceversa, le immagini
del cinema generano sensazioni che possono poi esprimersi pienamente
solo attraverso la musica, la quale diventa a volte parte integrante della
trama del film.

Questo catalogo per la rassegna "Cinema e Musica - I suoni dell'immagine
e l'immagine dei suoni" nasce dall'esigenza di sintetizzare, senza alcune
pretese, il grande amore tra queste due arti che insieme concepiscono
un'unica arte sublime.

Il nostro più sincero ringraziamento va a Dante Albanesi, che ha curato
l'antologia dei testi raccolti in questo catalogo e ha scritto il saggio
introduttivo; e a (Paola Migliori) per aver curato le schede dei film
presentati nella Rassegna

IL RAPPORTO TRA LA MUSICA E LA PUBBLICITA'

Solo una parte limitata della nostra esperienza sonora è composta
da ascolti musicali «volontari», cioè da musica che decidiamo di
ascoltare; la gran parte dei suoni che quotidianamente sentiamo
ci trova infatti distratti, concentrati principalmente su altre attività.
Sono soprattutto i moderni mass-media, radio e televisione, i principali
canali di trasmissione di questo continuo «bombardamento» di suoni.
Gran parte di questa musica radiotelevisiva è contenuta nei messaggi
pubblicitari che accompagnano, interrompendoli, i programmi trasmessi.
Il linguaggio della pubblicità utilizza, anche se con fini e modalità diverse,
quella stessa collaborazione tra codici (verbale, visivo, sonoro) che si può
incontrare nel linguaggio cinematografico; anche nei messaggi pubblicitari
radiotelevisivi la musica svolge un’importante funzione che va analizzata e
compresa.

IL RAPPORTO TRA LE IMMAGINI E LA MUSICA

Immagini e musica da sempre vengono usate in collaborazione per
potenziarsi reciprocamente.La musica ha sempre svolto un ruolo
importante, Basti pensare al teatro greco. Si devono ricordare i
musicisti nel teatro (melodrammatico , vittoriano , edoardiano)
che guidavano il pubblico verso sensazioni più profonde.
Come dimenticare i “gridi” dei venditori ambulanti e la nascita dei
primi messaggi pubblicitari nella Parigi medioevale e nei mercati
Europei fino alla Rivoluzione Francese. Con il trascorrere del tempo
siamo arrivati alle prime fonti di intrattenimento pre-cinematograficocome
il teatro d’ombre , le elaborate immagini proiettate , il cinema muto che
aveva bisogno di un accompagnamento musicale per coprire il continuo e
fastidioso ronzio del proiettore che venne presto coperto con le note di
un pianoforte solitario. Con l’avvento del sonoro e con l’esplosione nel nostro
secolo della pubblicità radiofonica , televisiva e cinematografica , la musica
ha prodottoun proprio linguaggio espressivo. Anche se piegata alle esigenze
dei fotogrammi la musica è entrata ugualmente nella nostra vita.